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lunedì 22 aprile 2024

Ecco le strategie di rilancio del capoluogo: interventi su Catanzaro centro, Lido e periferie con il piano integrato dell’attività e dell’organizzazione

  CATANZARO; L ’amministrazione Fiorita indica le prossime sfide  con il piano integrato dell’attività e dell’organizzazione




Sono racchiusi nel piano integrato dell’attività e dell’organizzazione di recente approvato dalla Giunta gli obiettivi strategici dell’amministrazione Fiorita. Dal rilancio del centro alla .................

sabato 20 aprile 2024

C'è un agriturismo sulla Sila Piccola diventato famoso in tutta Italia, che propone un originalissimo chilometro zero: non 'nduja o peperoncino ma cuori di Bambù

 C’è un agriturismo a Soveria Mannelli, 3000 abitanti sulla Sila Piccola, che propone un originalissimo chilometro zero: non ’nduja o peperoncino, ma cuori di bambù.



Si chiama la Rosa nel bicchiere, in omaggio al poeta calabrese Franco Costabile, allievo di Ungaretti, di cui ricorrono quest’anno i 100 anni dalla morte, ed è una piccola oasi completamente immersa nel verde nato da una scommessa vincente della famiglia Rubbettino che, nella stessa comunità, guida l’omonima e ormai storica casa editrice. Non è nuova la Rosa nel bicchiere alle sfide. Qualche anno fa catturò l’attenzione della stampa nazionale per aver fatto scoprire agli italiani (ma anche a molti calabresi) che i tartufi non nascono solo tra le Langhe, ma anche poco distante da qui e sono ugualmente pregiati e profumati.

Oggi rilancia con un menù a base di bambù, prodotto nel bambuseto impiantato a poche decine di metri dai fornelli dell’agriturismo sui quali il talentuoso chef Antonio Torchia predispone una serie di piatti che non strizzano l’occhio alla Cina quanto alla altrettanto lunga e nobile tradizione culinaria nostrana. l primo appuntamento è per domenica 21 aprile. Tra i piatti proposti spiccano i cuori di bambù ripieni di podolica calabrese – una rivisitazione delle tradizionali melanzane ripiene che profumano le estati a queste latitudini – con salsa di spinaci e bambù croccante o, ancora gli spaghetti alla chitarra con crema di bambù al pepe rosa, julienne di bambù affumicato e pomodorini confit. Bambù persino per dessert con una mousse alla vaniglia con topping di confettura di bambù aromatizzata al limone e cubi di bambù caramellati. 

Le proprietà del bambù

“Il germoglio di bambù ha un ..................... 

venerdì 19 aprile 2024

Rapine, danneggiamenti, spaccio; Da Mesoraca a Taverna La Presila Catanzarese sotto il dominio della Ndrangheta. Il collaborare con la giustizia dopo il delitto nel 2015 di F. Rosso a Simeri Mare racconta tanti nuovi particolari

 Rapine, danneggiamenti, spaccio la carriera criminale di Danilo Monti sarebbe iniziata quando non avevaancora compiuto 15 anni. 



A raccontarlo è lui stesso ai magistrati della Dda di Catanzaro. Per la seconda volta infatti il 34enne cresciuto nella Presila catanzarese ha deciso di collaborare con la giustizia. Lo aveva già fatto nel 2019. Dopo essere stato arrestato per l'omicidio di Francesco Rosso, avvenuto a Simeri Crichi nel 2015, ( Come riporta la Gazzetta del Sud) Monti aveva iniziato a parlare. Grazie alle sue dichiarazioni gli investigatori avevano potuto chiudere il cerchio sull'uccisione del macellaio 35enne (attualmente è in corso il processo d'appello). Il suo percorso collaborativo però si era limitato al delitto Rosso e poi si era bruscamente interrotto. Il suo nome è tornato di attualità nel settembre scorso quando è rimasto coinvolto nell'inchiesta Karpanthos che ha colpito le cosche operanti nella Presila catanzarese. Ora la Dda di Catanzaro ha depositato le nuove dichiarazioni di Danilo Monti e in particolare un verbale che risale al marzo 2024. Circa 60 pagine, alcune ancora coperte da omissis, in cui Monti chiarisce alcuni aaspetti dei suoi verbali precedenti e ricostruisce gli equilibri criminali della zona a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone. Su quel territorio, ha chiarito subito di fronte ai magistrati, «Mario Ferrazzo comandava tutta la montagna da Mesoraca fino a Taverna». Proprio il boss di Mesoraca, ha raccontato Monti, «dopo l’omicidio di Francesco Rosso mi voleva uccidere per aver commesso l’omicidio senza il suo benestare». Il pentito aggiunge anche che dopo l'omicidio di Santino Gigliotti, avvenuto nel 2016, si stava progettando di uccidere Ferrazzo perché«stava dando fastidio agli Isolitani». Lo stesso Monti avrebbe ricevuto la proposta di partecipare all'agguato: «Io dissi di si, perché in ogni caso ce l’avevo un po’ con Ferazzo  perché lui voleva uccidermi. Sicuramente c’era già qualcosa nell’aria perché ricordo che mi dissero “questo mangia solo lui in montagna, vuole mangiare da solo”. E poi anche per il fatto di Gigliotti Santino, la responsabilità del cui omicidio veniva attribuita sempre a Mario Ferrazzo per gli appalti boschivi».Monti ha sostenuto di aver partecipato a un summit di 'ndrangheta che si sarebbe tenuto nel 2013 in un agriturismo della presila. Una riunione, ha spiegato agli inquirenti, indetta per stabilire i responsabili e i capo società dei territori. «Ricordo che Mario Gigliotti mi disse n un’altra occasione che era meglio essere capo società che responsabile perché il capo società poteva fare altri affiliati, mentre il responsabile da solo non lo può fare perché deve chiedere prima al capo società».Il collaboratore ha anche parlato dei rapporti con la politica. Nell'operazione scattata a settembre èstato arrestato anche l’allora primo cittadino di Cerva  (cugino di Monti) con l’accusa di ......

giovedì 18 aprile 2024

La tragica morte del povero 35 enne Calabrese. Il volo Torino/ Lamezia appena decollato ritorna indietro viene subito soccorso ma muore sull'aereo. Malore anche per la moglie incinta

 Dramma sul volo Torino/Lamezia muore un 35 enne 


L'uomo lavorava allo stabilimento della Ferrero ad Alba e stava tornando in Calabria insieme alla moglie Federica Marrella (originaria di Pizzo) che, a sua volta, ha accusato un leggero malore. Si erano sposati a giugno dello scorso anno e attendevano un bambino. Dolore nelle comunità di Filogaso e Pizzo, in provincia di Vibo Valentia. E' ancora forte l'eco della terribile notizia della morte del giovane Giuseppe Stilo, 35enne di Filogaso deceduto nella giornata di ieri a causa di un malore improvviso accusato poco dopo il decollo dell’aereo su cui viaggiava. Il comandante ha fatto immediato rientro all’aeroporto di Torino dove l'aereo era atteso in pista dall’ambulanza aeroportuale e dal personale medico aeroportuale. Secondo quanto riferito dall’Azienda sanitaria Città di Torino, a bordo del velivolo vi erano due medici passeggeri che hanno cominciato le manovre di rianimazione cardiopolmonare coadiuvati dal personale di bordo, che ha messo a disposizione il defibrillatore semi automatico presente sul veicolo Ryanair. Prima dell’atterraggio i medici, oltre che eseguire le suddette manovre, hanno erogato ben due scariche con il defibrillatore senza ottenere risposte. I due medici a bordo hanno aiutato i sanitari giunti a Torino nel continuare le manovre rianimatorie e contestualmente a trasportare il ........